mercoledì 14 aprile 2010

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi...

Oggi sarà una giornata di merda.
Odio vivere nell’attesa di qualcosa che incombe.
Il tempo non ha un senso logico normale per me.
Le ore che passano sospese senza dar loro una collocazione logica mi si dilatano nella mente offuscando i pensieri. Non sono una persona normale, io, anche se sto imparando ad accettarmi per quella che sono. Ma è difficile, come è difficile farlo capire alle persone che ami… loro non riescono a "vedere "ed io non so spiegare… o forse non voglio spiegare, per paura di vederle scappare e ricominciare a soffrire. O forse sono loro che non vogliono capire perché è difficile da accettare. Ma ultimamente non mi importa più di tanto. Io questa sono, e non ho più ne la voglia ne la forza per fingermi diversa.
Oltretutto lavoro in un brutto posto. Chi viene da noi lo fa per aspettare la morte. E’ brutto da dire, ma è la pura verità. Chi entra in una casa di riposo… in fondo si chiude alle spalle la porta verso il resto del mondo. E in questo periodo ne sono morte quattro, una dietro l’altra… io non le vado a vedere, a volte quasi non le conosco, io lavoro in ufficio e per me sono più nomi che visi… ma di tante conosco l’ombra dietro gli occhi, altre le vedo spegnersi giorno per giorno. Iniziano a cambiare nell’attimo stesso in cui varcano la soglia …
“per me si và nella città dolente,
 per me si và nell’eterno dolore,
per me si va tra la perduta gente…”
chissà perché in questo momento mi viene in mente Dante…

Stamattina  è arrivato un tuo messaggio:
“Ciao. Se stasera vengo da te, ti va di uscire e parlare?”


Perché non mi hai fermata l’altra notte?
Perché non l’hai mandato ieri mattina il messaggio?
Perché un altro giorno di silenzio,
un’altra notte di pensieri?
Non è così che si ama!
Dov’era l’altra notte  tutto l’amore che dici di provare per me?

Solo ciao. Niente amore, niente ti voglio bene, niente mi dispiace. Ma questo può significare tutto e niente, vista la situazione. E decido che questa volta non analizzerò le parole come faccio sempre.


E' solo che ... qualcosa dentro di me urla che scapperai un’altra volta. Perché noi non siamo mai stati bravi a comunicare… noi non abbiamo mai saputo parlare senza farci del male. E ho un dolore alla bocca dello stomaco che non passa e che mi scava dentro. Tre anni di amore, tre anni spesi nel disperato tentativo di raggiungerti… e l’amara sensazione di essere ancora ai piedi alla montagna.

Oggi sarà una giornata di merda.
Dentro, solo tanta stanchezza.
E tanta , tanta voglia di arrendermi...

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