Dire "ti amo" è facile. Quello che viene dopo è un po' più difficile.
Quando hai scritto in risposta alla mia mail: “ io ti amo. Ma non basta”, avevi ragione. Maledettamente ragione. Non basta dire ti amo. Bisogna dimostrarlo giorno per giorno, nei momenti felici e in quelli tristi, nei momenti facili ma soprattutto in quelli difficili. Senza giudicare, senza incazzarsi per ogni parola non condivisa, senza usare la fuga come arma di ricatto e punizione verso chi sai che non sopporta i tuoi abbandoni. Questo non è amore, è egoismo, è cattiveria, è un atteggiamento da bambino infantile e viziato. Non da uomo adulto e maturo. Domenica mi hai detto per l’ennesima volta “ me ne vado per sempre e non voglio vederti mai più.” Per l’ennesima volta mi hai colpita alle spalle, e sempre in un momento in cui non stavo bene, visto che fino al giorno prima avevo la febbre.
Cresci, amore mio, cresci. E non continuare ad eliminare dalla tua vita le persone che ti amano. Perché prima o poi si stancano di aspettare il tuo ritorno. E quando le cerchi non le trovi più. Non è facile amare uno come te, ma io non vedevo altri occhi che i tuoi, non volevo altri abbracci che i tuoi, altro amore che il tuo. E mi sono illusa che prima o poi sarebbe stato lo stesso anche per te. Che prima o poi anche noi saremmo stati “una famiglia”. Ma domenica ho finalmente capito che non sarà mai così.
Quindi oggi non ti farò gli auguri di buon compleanno né per telefono, né per sms, né per mail. Te li faccio solo qui, i miei malinconici auguri. Ti auguro di passare una splendida giornata, insieme alle sole persone che ami davvero e che non lascerai mai, insieme alla tua famiglia. Che non include noi. Perché se anche lo neghi a parole, e ti arrabbi quando lo dico io, poi lo dimostri coi fatti ogni volta che mi abbandoni. Che ci abbandoni. E adesso basta, perché non ho più voglia di scrivere.
Ti dico solo tanti auguri amore mio, cento di questi giorni, ovunque tu sia! Ovunque, ma non qui con me…
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