venerdì 18 luglio 2008

Ritrovarsi a- A Giangi

Oggi ho rivisto una persona speciale: stavo tornando a casa dal lavoro per la pausa pranzo e mentre infilavo con l'auto una scorciatoia  che mi permette di arrivare prima a casa evitando il traffico intenso del mezzogiorno, l'ho visto. Sono passati circa sei anni dall'ultima volta in cui l'ho salutato sulla porta di casa, circa cinque dall'ultima volta che ci siamo incontrati per caso per strada, eppure l'avrei riconosciuto anche in mezzo alla folla. Soprattutto i suoi occhi, azzurri, allungati, quasi da cinesino. Ho inchiodato la macchina, ingranato la retro e mi sono fermata accanto al suo sorriso. L'ho amato fin dalla prima volta che me l'hanno messo tra le braccia anche se sapevo che non sarebbe mai stato mio. L'ho odiato ogni volta che avevo voglia di cedere, quando la lotta era più dura e mi accorgevo di essere vicina alla sconfitta. Amore-odio, in fondo sono le due facce di una sola medaglia, gli estremi dello stesso sentimento. Quanto orgoglio quando mi credevo ad un passo dalla vittoria, quanta sofferenza e rabbia quando mi accorgevo invece  che ero sull'orlo della sconfitta. Quante volte sentivo di essere ad un solo passo di distanza dal raggiungimento di ciò che mi ero prefissata per poi accorgermi che ne ero lontana mille miglia! Anna dei miracoli, quante volte ho pianto da ragazzina quardando il vecchio film e quanto mi sono sentita io l'Anna della situazione mentre gli negavo un bicchier d'acqua perchè era troppo caparbio per chiedere !!! Il suo cuore, volevo solo la chiave del suo cuore. E mi sono accorta che l'avevo in mano solo quando ho scoperto che stava per andarsene. Lui voleva solo sicurezza, una casa, una vera famiglia. Ed io non potevo portarlo via dal suo destino. Potevo amarlo come una madre.... ma non potevo essere sua madre.... Le ultime parole che gli ho detto prima che se ne andasse? Rcordati che ti ho voluto, ti voglio e ti vorrò sempre bene e che la porta di casa mia per te sarà sempre aperta... e prima o poi so che tornerà.

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