lunedì 29 settembre 2008

Fanculo

Egocentrici. Egocentrici e presuntuosi. pensate che il mondo ruoti solo intorno a voi e che nient’altro esiste all’infuori di voi. Stamattina mi squilla il cel. Non rispondo, so che sei tu ma  in questo momento ho un disperato bisogno di stare sola con me stessa a riflettere. Mando un messaggio però: ”oggi non chiamarmi x piacere. Ho bisogno di staccare la testa e di non pensare a niente e a nessuno.” Quando tu mi scrivi di non chiamarti x tutto il giorno perché hai pensieri o problemi, io rispetto la tua richiesta. Perché tu non rispetti la mia? Ovviamente arriva subito un messaggio: Io so di essere strano e con tanti problemi da risolvere, bla bla bla… io in questo momento sono così, a me piaci, …quando riusciamo mi piace parlare con te e mi piace ascoltarti. Io sono così…… ecc. ecc. E che ca@@o! Quando l’altro giorno stavo male e ti ho mandato un mess.  silenzio stampa, adesso che ho bisogno del vuoto mi scrivi……Caro lupo, NON SEI TU IL PROBLEMA, io sto male per i ca@@i miei, perché ho scelto di spaccarmi il cuore, ma non per te!
Se hai bisogno di una spalla su cui piangere ci devo essere, allora sono speciale, una donna unica, non puoi fare a meno di me, una come me non la lascerai mai andare, se non ci fossi dovrebbero inventarmi ed altre carinerie sul genere che adesso non ricordo. Ma se sono io che ho bisogno di sentirmi dire anche solo: ” mi dispiace che tu stia male, ricordati solo che se hai bisogno io sono qui”…. non esisto. Fanculo, sono stufa marcia di essere speciale, se esserlo vuol dire che le cose  devono viaggiare  sempre e solo nella tua direzione!!!

sabato 27 settembre 2008

Pensavo di farcela

Pensavo di farcela. E invece non ci riesco. Mi dispiace, ma non è vero che sono forte. Nemmeno un po’. Se lo fossi riuscirei ad accettare le tue regole. Non è colpa tua, forse sei stato anche tu un bambino troppo solo, com’è stato per Fabio, e ti sei costruito un bozzolo per difenderti, che non ti permette di essere altro che così. Ma io non riesco  a resistere. Ed adesso sono io ad avere paura di te.La maglia, visto che sei così preoccupato di riaverla, te la porto alla prossima riunione. Questa volta non smetterò comunque di guardarti negli occhi o di parlarti… sto solo smettendo di cercare di averti ...
io leggo . leggo .leggo.
Io sono un libero per natura , tu  vuoi un uomo da amare e dividere tutto .
Io voglio stare da solo.
O meglio , qualche volta stare con una donna , ma non sempre.
Sai, tra il volere un uomo con cui dividere TUTTO e condividere la tua solitudine, ci sarebbero tanti modi di stare insieme. Ma tu non dai la possibilità di scegliere, né di provare altre vie. Sei tornato, ma solo per ricominciare a spaccarmi il cuore, continuando a non voler usare la parola INSIEME ed io non posso più permettertelo. Non posso permettermi di perdere un equilibrio ritrovato a fatica nell’attesa di qualcuno che mi cerca soltanto una volta ogni tanto, quando gli viene voglia di farsi una scopata.
Sono cambiata in questi mesi, tu mi hai insegnato a non credere più alle favole. Pensavo di essere cambiata al punto di riuscire ad entrare nel tuo letto solo ogni tanto, quando volevi tu, e ad entrare in altri letti quando tu non c’eri, per sopportare la tua assenza. Ma mi accorgo che questo non riesco a farlo. Non sono cambiata abbastanza.
Non ho mai smesso del tutto di scriverti, io non posso fare a meno di farlo. Solo che quello che ti scrivevo non te lo mandavo più. Se invece di scaricare solo le foto ti fossi fatto anche un giro nel resto del mio blog, avresti visto che uso ancora le canzoni per esprimermi, e che dico ancora tutto quel che penso, di altri e di te, nel bene e nel male. Ma non importa. Ormai non importa più. Perché sono stanca. Stanca di correrti dietro. Stanca di inseguire il tuo IO nella vana speranza che si stanchi della sua solitudine. Perché nelle ultime due settimane ho capito alcune cose in più di te, che mi hanno convinta che non accadrà mai. Quindi adesso sono io ad avere paura di te. Quindi io chiudo la porta. Anche se ti amo. Anche se sarai sempre nel mio cuore. Anche se domattina mi sveglierò pentita di averlo fatto. Per questo lo faccio stasera che sto male, perché so che se aspettassi domani cambierei idea. Ti auguro con tutto il cuore di incontrare un giorno la donna che possa accettare di vivere al margine della tua solitudine. Ma quella non posso essere io.
Con tutto il mio amore 


Le mamme

Allora, che tipo di madre sarò?
Quante volte me lo sono chiesta, quando ero incinta del mio primo figlio!
Di sicuro sapevo già che tipo di madre non avrei voluto essere e non sarò MAI.
Non sarò mai una madre di quelle che non taglia mai il cordone ombelicale, che tiene i figli, e in particolare quello maschio, sotto le sua ali protettrici da 0 a 100 anni, (visto che la femmina il problema se lo risolve più o meno da sé…!), di quelle che NUORA = MORTE, ovverossia IL FIGLIO E’ MIO (E DI NESSUN’ALTRA) E ME LO GESTISCO IO !!!!
Cielo quanti ne conosco di uomini così…. Uno è il padre dei miei figli. Amen. L’altro l’uomo dei miei sogni. Che ridere, probabilmente me li cerco col lanternino, girando di notte, novella Diogene….
Col primo è acqua passata, i problemi con la sua mammina sono solo un ricordo (porella, al di là di tutto dovrebbe dirmi grazie, nonostante tutto è merito mio se è la nonna orgogliosa dei miei splendidi figli!). Con il mio (mio si fa per dire) Yoghi, il primo dubbio non l’ho avuto subito, forse l’amore non rende ciechi come talpe, ma di più…. E all’inizio mi sembrava un uomo forte, tutto d’un pezzo, un orso buono e timido che se si fosse lasciato andare mi avrebbe protetta e fatta sentire finalmente al sicuro… ah ah ah, che ridere! Le ultime parole famose! Ca@@o, ma perché quella forte alla fine devo essere sempre io???
Allora, ricapitoliamo: sua madre l’ho vista una volta sola, insieme a sua sorella, pochi giorni fa; chissà come mai, ma quando hanno suonato il campanello quel giorno che ero a casa sua, per un attimo ho pensato  che mi avrebbe nascosta volentieri in bagno…. in un anno di frequentazioni passate non ero riuscita a vederle nemmeno dal buco della serratura! Una volta sola, che mi è bastata per capire tante cose...La sorella, istintivamente, mi è piaciuta subito, piccola carina e dolce, quando io mi aspettavo un donnone grande e grosso come lui. Che ritto in piedi accanto alla madre, non sembrava nemmeno lui, anche se non riesco ancora a centrare che tipo di sensazioni mi suscitava la loro “vicinanza”. La “mamma”…. Vedere lei e la mia ex suocera, è stato tutt’uno…..uno shock! Identiche! Ma non in senso fisico, intendiamoci… ma lo sguardo che mi ha rivolto, della serie CHI-È-QUESTA-E-COSA-CI-FA-IN-CASA-DEL-MIO-TESORO, u-g-u-a-le i-d-e-n-t-i-c-o allo sguardo che mi ha lanciato la mia cara ex-suocera quando sono entrata per la prima volta come morosa nella sua casa al fianco dell’amatissimo figlio!
E cosa fa una brava madre quando trova l’unico figlio ultraquarantenne e single (adesso so, non per scelta ma per impossibilità ad essere altro…) in casa solo con una donna? Va fuori dai piedi per non tornare, ovviamente! La sua no, torna entro mezz’ora (e se fossero stati in altre faccende affaccendati?) con la scusa……di portare una fetta di torta…… AGHHHHHHHHHHHHH! Sono scappata. Senza affaccendarmi in altre faccende. Me ne era passata del tutto la voglia.
Io non sarò mai una mamma così, piuttosto mi impicco, giuro!
Altra chicca? L’ultima volta che è stato a dormire a casa mia. Sabato scorso, mica cent’anni fa!!! Siamo arrivati di notte con una sola macchina, la mia, tanto al mattino dovevamo tornare entrambi in città (io abito fuori circa 30 km.). Telefono che squilla alla 8,30… chi sarà mai? Esco discretamente dalla stanza, non sono un’impicciona, io! E’ lui che mi spiega poi, (sbaglierò… ma mi sembrava un po’ a disagio…): era mia madre… ha visto la macchina nel parcheggio sotto casa, il cane abbaiava…. Si è preoccupata… (si, che tu la stessi TRADENDO con quella che da ormai quasi due anni sta cercando inutilmente di diventare la tua donna, mannaggia!!!). Se non fosse che le altre faccende le avevo già concluse….. probabilmente mi sarebbe passata di nuovo la voglia!
Conclusione: è sabato sera…….. ancora non so se il suo IO gli farà venire la voglia di farsi un giro nel mio letto… ed io qui come una scema ad aspettare una telefonata…. A dargli un’altra possibilità di spaccarmi il cuore……. QUALCUNO SA DARMI UN SAGGIO CONSIGLIO SU COME SMETTERE DI VOLERE DISPERATAMENTE SEMPRE CHI NON POSSIAMO AVERE?
In alternativa, si accettano suggerimenti su dove acquistare il libro: 1.000-MODI-PER-ELIMINARE-LE-MADRI-CHE-ROVINANO-I-FIGLI-RENDENDOLI-FOTTUTI-SINGLE-INCAPACI-DI-AVERE-UNO-STRACCIO-DI-STORIA-UN-PO'-DECENTE-CON-UNA-DONNA.

Giornata di merda

Oggi  segno il tempo.... veramente lo sto segnando da qualche giorno, ed anche se il mio costoso e ultramoderno barometro di casa da stamane ha un sole fisso grande così, il  mio barometro interiore...baca una luna mica da ridere.... odio  la pioggia!!! Oggi dovevo andare al campo a lavorare con i cani, e invece sono chiusa in casa a fare i mestieri.... che vita di merda! Scusate ma l'umore oggi è sotto la suola delle scarpe......

lunedì 22 settembre 2008

Panta rei

E un'altra volta è notte e scrivo. Ma questa volta  forse non te la mando la lettera. Per ora la metto qui nel mio blog, nel mio piccolo diario virtuale, dove non so se la leggerai o meno, ma  in questo momento non mi importa. Scrivere serve a me. Ma so che le altre le hai sempre lette, so che al di là delle mie ansie e delle mie paure comunque “sei tornato”; al di la delle tue di ansie, delle tue di paure, forse a modo tuo ci stai provando. Non so se ci riuscirai, e anche se al mio IO sentimentalmente disastrato e dolorante sembra non bastare, in realtà deve essere abbastanza.
Come sono i miei occhi?” - mi hai chiesto sabato scorso – sempre gli stessi......  rispondo adesso.
Quel giorno sono scappata, sono fuggita da te per non cedere, perché pensavo di riuscire a farcela, a resisterti. “Speravo”, mi illudevo di non amarti più. Ieri notte tra le tue braccia ho capito che non amarti non mi è possibile, come non mi è possibile vivere senza nutrirmi, senza dormire, senza respirare……..
Ma. C’è sempre un ma in ogni storia, ed anche in questa c’è. Ed è che in tutti questi mesi il tempo è passato, tu sei cambiato ma anche io sono cambiata. In bene o in male non ha importanza… panta rei, tutto scorre…. ed il fiume della nostra vita che passa non è mai fatto della medesima acqua… Ed ognuno sopravvive come può agli assalti della vita. Per non morire, per continuare a respirare senza sentirsi i polmoni soffocare nel liquido delle troppe lacrime che la vita ci ha fatto ingoiare. Ed anche io devo sopravvivere, perché continuare a dare amore a qualcuno che ti chiede tanto ma sa darti così poco non è facile. Cosa sono io per te? Non lo so, non l’ho ancora capito. Avrei voluto chiedertelo, ieri sera, ma non ne ho avuto il coraggio…
“Cosa vuoi da me?” - parole facili da dire, in fondo, ma che le mie labbra vigliacche non hanno saputo pronunciare, perché distratte dalle tue labbra morbide, dispensatrici di baci. E poi era tardi, l’attimo svanito e il cervello aveva rimosso, per comodità, per paura della risposta.....
Dare metà per uno: amare ognuno al 50%. E’ un’utopia, non accade praticamente mai. Migliaia di sfaccettature, migliaia di possibilità nel mezzo, c’è sempre chi dà di più e chi di meno. Ma agli estremi ci si ferma: io posso darti il 99% e ricevere solo l’1%... ma di meno non posso, si può morire di mal d’amore, di inedia affettiva. E le pile vanno ricaricate ogni tanto! Prima lo facevo con le pillole, farmaci contro la depressione, l’ansia, il mal di vivere che in questi ultimi anni si era fatto largo nel mio cuore. … Ma adesso basta. Me lo sono giurata che non ingoierò più nessuna pillola, IO devo reagire. Tu… tu sei la mia mezza mela, il mio amore, la mia vita…. E voglio ancora provare a raggiungere quello che chiami il tuo IO”. Ma io non sono tua, non ti appartengo, adesso l'ho capito chiaramente. E non sono nemmeno sua, nemmeno lui può legarmi, anche se al contrario di te ha sempre detto chiaramente come stavano le cose  fin dal principio: “Prendi quello che posso darti, anche se è poco; vivimi giorno per giorno, e fregatene del domani”.
Io sono la sua medicina, a vicenda ci lecchiamo le ferite, lui è il lupo che vive nel mio cuore, ed io gli voglio un mare di bene per come è. Perché riesce ad accettarmi per come sono. Perché non scappa davanti alla mia sofferenza. Alla mia “Irregolarità”. Ma non è abbastanza. E adesso  capisco che io appartengo solo a me stessa. Femminile irregolare, fatta di luce e di buio. Un’anima persa nella tempesta. Che deve imparare ad usare e non solo ad essere usata. A prendere e non solo a dare. Che deve imparare a vivere. Ma che per prima cosa deve imparare ad amare sé stessa.

  

venerdì 19 settembre 2008

Qualcosa per me

Qualcuno mi sa spiegare cosa c’è di sbagliato?
Cosa c’è di così impossibile da ottenere, quando voglio solo qualcuno che non mi faccia sentire usata standomi vicino, qualcuno che non chieda sempre e solo di essere accettato e capito per quello che è, ma che accetti e capisca ME per come sono? Io non so dire di no quando qualcuno mi chiede di essere amato, quando qualcuno chiede a me di dare….. ma se fossi io ad aver bisogno, ogni tanto, di ricaricare le pile?
  

Il mio io

venerdì 12 settembre 2008

Male oscuro

In me c’è qualcosa di insaziabile che vuol farsi sentire,
c’è un desiderio d’amore che vuol farsi sentire.
Sono notte e vorrei essere luce….


mercoledì 3 settembre 2008

Io sono metereopatica

Allora, sono finalmente sicura: sono ME-TE-RE-O-PA-TI-CA! Era da un po’ che sospettavo di avere questa splendida qualità che causa ansia, mal di stomaco e crisi varie di nervi con il cambio di alcune situazioni atmosferiche, ma mai come oggi. Già il giorno della mia partenza per le ferie ero sulla buona strada, perché la grandinata del meriggio mi aveva creato qualche problemino a livello “umorale”… tuttavia in parte avevo dato la colpa all’ansia della partenza. Ma dopo oggi, giuro che non dubiterò più delle mie proprietà……paranormali, se così posso dire! Procediamo con ordine. Ieri giornata di M.E.R.D.A, crisi iniziata la mattina e andata via via aumentando con il passare delle ore; ovviamente, visto il bel tempo non penso al mio “problemino climatico”… solo che verso le cinque del pomeriggio camminavo letteralmente sulle unghie e arrivata a casa dal lavoro ero praticamente isterica…. Ho attribuito la colpa del problema alla stanchezza (è qualche notte che dormo poco), alle crisi sentimentali (sono cotta, ma lui lo vedo poco per problemi vari e la lontananza a me non uccide i sentimenti ma crea problemi mistici del tipo: sono-una-povera-creatura-triste-e-abbandonata), all’effetto: rientro-dalle-ferie-di-nuovo-al-lavoro (ma che cavolo, ma se sto lavorando benissimo in questi giorni!) Dopo la passeggiata serale coi cani, in cui mi sono fatta accompagnare dal figlio perché ero ormai ridotta ad uno zombie che cammina, ho deciso di verificare se era un problema legato alla mancanza di sonno (una telefonata dopo cena del tesoro-mio-luce-dei-miei-occhi aveva già eliminato l’opzione crisi d’amore). Una pastiglia di melatonina per conciliare il sonno e alle 10.00 circa ero già tra le braccia di Morfeo. Stamattina giornata all’insegna del bel tempo, niente sonno ma un atroce mal di capoccia tensivo. Tornata a casa dal lavoro pomeridiano, qualche nuvoletta sparsa mi ha consigliato di anticipare la passeggiata con i miei amici a quattro zampe e suggerito di portare con me un ombrello. Ragazzi, ero appena arrivata in fondo alla stradina che mi porta verso le rive del fiume sotto casa quando un susseguirsi ininterrotto di brontolii dall’alto dei cieli mi ha  convinta ad accelerare e non di poco il passo….. troppo tardi! Secondo campo di granoturco, e già le cateratte dei cielo vomitavano litri e litri d’acqua su quello che restava del mio povero ombrello distrutto dal vento…. Quasi annegata ho raggiunto coi cani un angolino un po’ riparato dalle piante sulla riva e tremante e inzuppata mi sono rassegnata ad aspettare la fine del diluvio… fortunatamente in compagnia di un povero conoscente-pescatore che era stato sorpreso dalla procella appena sbarcato dal fiume. Per fortuna avevo con me il cellulare e visto che non accennava a smettere, ho chiamato un amico che nonostante la strada di merda dopo circa 20 minuti è riuscito a raggiungermi con la macchina e a portarmi in salvo. Una doccia calda e una tazza di tè bollente mi hanno riconciliata con il mondo e con tutti i santi del Paradiso a cui avevo rivolto pensieri irriverenti. Adesso sto BENONE. Passata l’ansia, le crisi di pianto, il mal di testa.
Spero che per un po’ il tempo……..resti  sereno!

lunedì 1 settembre 2008

Tutti uguali

Tutte le volte dico: la prossima volta sarà diverso, ma alla fine non cambia mai niente… uomini, tutti uguali: dite di volerci così come siamo ma in realtà volete un misto di mamma-amante. Una donna-mamma a cui raccontare tutti i vostri problemi e che vi asciughi le lacrime coi suoi baci. E che quando avete voglia si trasforma in un donna-amante calda e appassionata, pronta a soddisfare le vostre fantasie. Ma non deve mai mostrare le sue debolezze, mai svelare la sua tristezza o il suo bisogno di essere consolata, altrimenti vi girate dall’altra parte per non vedere! Volete messaggi e parole d’amore ma se siamo noi ad averne bisogno non potete mai. La scusa è sempre la stessa, voi siete fatti così e dobbiamo accettarlo … come siamo fatte noi… non è mai così importante! Io so quello che posso dare al mio uomo, tanto. Ma so anche che non posso più accontentarmi delle briciole né di essere messa all’ultimo posto… io ti accetto per come sei, tu sei davvero sicuro di riuscire a fare altrettanto? Caro Lupo... pensaci bene prima di rispondere...