Allora, sono finalmente sicura: sono ME-TE-RE-O-PA-TI-CA! Era da un po’ che sospettavo di avere questa splendida qualità che causa ansia, mal di stomaco e crisi varie di nervi con il cambio di alcune situazioni atmosferiche, ma mai come oggi. Già il giorno della mia partenza per le ferie ero sulla buona strada, perché la grandinata del meriggio mi aveva creato qualche problemino a livello “umorale”… tuttavia in parte avevo dato la colpa all’ansia della partenza. Ma dopo oggi, giuro che non dubiterò più delle mie proprietà……paranormali, se così posso dire! Procediamo con ordine. Ieri giornata di M.E.R.D.A, crisi iniziata la mattina e andata via via aumentando con il passare delle ore; ovviamente, visto il bel tempo non penso al mio “problemino climatico”… solo che verso le cinque del pomeriggio camminavo letteralmente sulle unghie e arrivata a casa dal lavoro ero praticamente isterica…. Ho attribuito la colpa del problema alla stanchezza (è qualche notte che dormo poco), alle crisi sentimentali (sono cotta, ma lui lo vedo poco per problemi vari e la lontananza a me non uccide i sentimenti ma crea problemi mistici del tipo: sono-una-povera-creatura-triste-e-abbandonata), all’effetto: rientro-dalle-ferie-di-nuovo-al-lavoro (ma che cavolo, ma se sto lavorando benissimo in questi giorni!) Dopo la passeggiata serale coi cani, in cui mi sono fatta accompagnare dal figlio perché ero ormai ridotta ad uno zombie che cammina, ho deciso di verificare se era un problema legato alla mancanza di sonno (una telefonata dopo cena del tesoro-mio-luce-dei-miei-occhi aveva già eliminato l’opzione crisi d’amore). Una pastiglia di melatonina per conciliare il sonno e alle 10.00 circa ero già tra le braccia di Morfeo. Stamattina giornata all’insegna del bel tempo, niente sonno ma un atroce mal di capoccia tensivo. Tornata a casa dal lavoro pomeridiano, qualche nuvoletta sparsa mi ha consigliato di anticipare la passeggiata con i miei amici a quattro zampe e suggerito di portare con me un ombrello. Ragazzi, ero appena arrivata in fondo alla stradina che mi porta verso le rive del fiume sotto casa quando un susseguirsi ininterrotto di brontolii dall’alto dei cieli mi ha convinta ad accelerare e non di poco il passo….. troppo tardi! Secondo campo di granoturco, e già le cateratte dei cielo vomitavano litri e litri d’acqua su quello che restava del mio povero ombrello distrutto dal vento…. Quasi annegata ho raggiunto coi cani un angolino un po’ riparato dalle piante sulla riva e tremante e inzuppata mi sono rassegnata ad aspettare la fine del diluvio… fortunatamente in compagnia di un povero conoscente-pescatore che era stato sorpreso dalla procella appena sbarcato dal fiume. Per fortuna avevo con me il cellulare e visto che non accennava a smettere, ho chiamato un amico che nonostante la strada di merda dopo circa 20 minuti è riuscito a raggiungermi con la macchina e a portarmi in salvo. Una doccia calda e una tazza di tè bollente mi hanno riconciliata con il mondo e con tutti i santi del Paradiso a cui avevo rivolto pensieri irriverenti. Adesso sto BENONE. Passata l’ansia, le crisi di pianto, il mal di testa.
Spero che per un po’ il tempo……..resti sereno!
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